E’ disponibile un aggiornamento in merito all’iter della proposta di direttiva in tema di amianto.
La Commissione per l’occupazione e gli affari sociali del Parlamento Europeo ha pubblicato, infatti, il Draft Report (allegato) contenente emendamenti sulla proposta e successivamente sono stati pubblicati ulteriori emendamenti (anch’essi allegati).
In totale sono stati presentati 297 emendamenti alla proposta. Il voto per l’adozione è previsto per il 13 aprile prossimo e si darà, successivamente, inizio ai negoziati interistituzionali. Si ricorda, a questo proposito, che il Consiglio ha già adottato il suo General Approach a fine novembre (che contiene diversi elementi positivi quali la conferma del valore limite proposto dalla Commissione, l’introduzione dell’obbligo di utilizzare la microscopia elettronica – EM – come metodo di misurazione per rilevare le fibre di amianto e l’Introduzione di un periodo di transizione di 7 anni per consentire il tempo sufficiente per la transizione al metodo EM).
Evidenziamo che la proposta di revisione della direttiva abbassa significativamente il valore limite di esposizione professionale all’amianto a 10 volte inferiore al valore attuale (da 0,1 fibre/cm³ a 0,01 f/cm³), sulla base dei più recenti sviluppi scientifici e tecnologici. La Commissione ha scelto di non includere un periodo di transizione per l’attuazione del valore limite rivisto.
Inoltre, poiché l’amianto è una sostanza cancerogena, le disposizioni della direttiva cancerogeni si applicano ogniqualvolta siano più favorevoli alla salute e alla sicurezza dei lavoratori.
Per quanto riguarda gli emendamenti presentati alla proposta della Commissione risultano molto critici, anche alla luce del complesso iter che ha portato alla definizione della proposta e dei numerosi obblighi previsti dalla direttiva. Gli emendamenti, inoltre, riguardano l’intera direttiva – i considerando, l’articolato e l’allegato I – e ne propongono una sostanziale revisione. La Proposta della Commissione, invece, come sopra detto, riguarda pochi articoli con la principale finalità di un adeguamento tecnico.
Nel merito, alcuni degli emendamenti più rilevanti riguardano:
- l’introduzione di un valore limite di esposizione professionale più basso di quanto proposto dalla Commissione
- l’introduzione di nuove malattie professionali nell’allegato I
- l’estensione del termine “amianto” alle sostanze di cui si presumono effetti cancerogeni (1B) e l’inserimento di un nuovo silicato fibroso: l’erionite
- l’eliminazione delle previsioni che riguardano l’esposizione sporadica e di debole intensità
- l’introduzione del concetto di esposizione “inconsapevole”
- l’introduzione di nuove previsioni inerenti la notifica, da presentare all’autorità competente, prima dell’inizio lavori
- la previsione che i materiali contenenti amianto già in uso siano rimossi e messi in discarica in condizioni di sicurezza quando ciò sia tecnicamente fattibile
- l’introduzione di nuove misure da attuare durante le attività nella quali i lavoratori possono essere esposti
- la modifica delle metodiche e della durata del campionamento
- l’istituzione di registri pubblici degli operatori certificati autorizzati a effettuare la verifica dell’amianto
- l’istituzione di registri pubblici delle imprese che hanno ottenuto l’autorizzazione a rimuovere l’amianto
- la previsione di una autorizzazione preventiva ai lavori dell’autorità competente per le imprese che intendono effettuare lavori di demolizione o rimozione dell’amianto
- previsione di dispositivi di protezione, in particolare delle vie respiratorie, che sono soggetti a un controllo obbligatorio della vestibilità individuale
- la previsione che la Commissione avvii un processo di consultazione per l’aggiornamento dei silicati fibrosi che rientrano nell’ambito di applicazione della presente direttiva e, in tale contesto, valuti l’inclusione della riebeckite, della winchite, della richterite e della fluoro-edenite.
Positivi, in particolare, gli emendamenti che propongono l’utilizzo della microscopia elettronica e un periodo più lungo dei due anni per il recepimento e prevedono che la Commissione sostenga gli Stati membri fornendo finanziamenti e orientamenti tecnici adeguati.
L’Employment Committee del Parlamento Europeo voterà gli emendamenti il prossimo 13 aprile e pertanto vi chiediamo di mandare eventuali commenti sugli emendamenti, anche in riferimento a peculiarità settoriali, all’indirizzo f.leuzzi@confindustria.it con in cc umbertodelorenzo@gimav.it entro il 13 marzo prossimo, al fine di definire il posizionamento in materia.