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martedì, 3 Giugno 2025

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Associazione Italiana Fornitori Macchine ed Accessori per la Lavorazione del Vetro

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CENTRO STUDI GIMAV: CRESCE IL SETTORE DEL VETRO NEL 2021

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Ottimismo in casa GIMAV, l’Associazione Italiana Fornitori Macchine ed Accessori per la Lavorazione del Vetro, il cui Centro Studi ha rilasciato oggi i dati del settore per il 2021 e le prime proiezioni del 2022. Un settore vivace e in crescita che nonostante alcune difficoltà legate alla pandemia continua a crescere e mantenere la propria leadership a livello internazionale.

Il Neo Presidente di GIMAV Dino Zandonella Necca commenta i dati consuntivi dello scorso anno: “I dati presentati dal Centro Studi GIMAV dimostrano che il settore dei macchinari e delle tecnologie per la lavorazione del vetro nel 2021 sia riuscito, nonostante le evidenti difficoltà, a recuperare terreno rispetto al 2020, un anno orribile caratterizzato dalla pandemia da Covid-19. Nonostante il perdurare di alcuni ostacoli nell’operare sul mercato internazionale e nella catena di approvvigionamento delle materie prime e della componentistica, la resilienza dimostrata dalle aziende italiane del settore è stata encomiabile”.

 

Uno sguardo al 2021

Nel 2021 il fatturato del settore si è attestato a 2,5 miliardi di Euro, registrando un incremento del 24,3% rispetto al 2020. Guardando alle famiglie che compongono il settore, rispetto al 2020 il Vetro Piano cresce del 27,7%, il Vetro Cavo del 17,5% e gli Accessori e Altre Tecnologie per la Lavorazione del Vetro del 23,5%.

La ripresa ha consentito il recupero rispetto alla frenata del 2020 causata dalla pandemia da Covid-19, registrando un +3,6% rispetto al periodo pre-crisi (ndr. 2019). Gli Accessori e Altre Tecnologie per la Lavorazione del Vetro sono stati i più performanti, con un +11,6%, seguiti dal Vetro Cavo con un +7%. Il Vetro Piano, invece, chiude il 2021 a un livello leggermente inferiore rispetto al dato pre-pandemia (-3,9%), segnando tuttavia un sostanziale recupero rispetto al 2020, chiuso a -24,8%.

Il settore si conferma fortemente competitivo sul piano internazionale, ribadendo la propria leadership globale con un rapporto export / fatturato pari al 68%, sebbene lievemente in calo rispetto al 2020.

Una nota di merito positivo va alle esportazioni, cresciute del 18,2%: gli Accessori e Altre Tecnologie per la lavorazione del Vetro guidano la classifica delle famiglie (+22,7%), seguito dal Vetro Cavo (+15,9%) e dal Vetro Piano (+14,8%). Il risultato è ancor più lodevole considerati i diversi fattori ostativi al libero commercio che hanno caratterizzato il 2021, come la persistenza delle limitazioni nella mobilità internazionale, il rincaro dei costi di trasporto merci e le difficoltà di reperimento della componentistica.

Il recupero sul 2020 è stato trainato dalle ottime performance delle consegne sul mercato italiano (+39,8%), grazie alla forte domanda interna: +60,8% per il Vetro Piano, + 22,5% per il Vetro Cavo e +25,5% per il Vetro Piano. Confrontate con i risultati per pandemia (ndr 2019), in valore, le consegne sul mercato interno sono cresciute complessivamente del 10,8%: il Vetro Cavo registra un ottimo +44,1%, seguito dagli Accessori e Altre Tecnologie per la Lavorazione del Vetro con un +13,9% e dal Vetro Piano con un +2,6%.

Sebbene anche le importazioni abbiano tratto vantaggio dalla domanda interna (+26,7%), le Aziende italiane hanno dimostrato una maggiore capacità di presidio del mercato nazionale, come dimostrato dal rapporto consegne interne / mercato nazionale salito al 63,2%, con un incremento del 2,3% rispetto all’anno precedente.

“Il settore dei macchinari e delle tecnologie per la lavorazione del vetro ha dimostrato un’ottima capacità di recupero e di adattamento alla situazione dei mercati internazionali, influenzati da diversi fattori che ne hanno limitato l’accesso” commenta il Direttore Fabrizio Cattaneo “Questo risultato è stato possibile grazie allo spostamento delle vendite, di norma più spiccatamente legate all’export, verso un maggior presidio del mercato nazionale. Ne è la prova il dato delle vendite sul mercato nazionale, dove le consegne dei macchinari e delle tecnologie Made in Italy sono la quota predominante. In attesa di una normalizzazione sul piano internazionale, l’aumento della presenza sul territorio nazionale è sicuramente un segnale di buon auspicio”.

 

Il primo quadrimestre del 2022

Sulla scia della crescita del 2021, il fatturato del settore nel primo quadrimestre 2022 registra un +13,7% rispetto al 2021. Se comparato con il dato del periodo pre-pandemico, il valore della produzione si attesta a +12,9% rispetto al 2019, a riprova della solidità della ripresa delle aziende italiane produttrici di macchinari e tecnologie per la lavorazione del vetro

L’export di settore dei primi quattro mesi del 2022 registra un trend positivo: +9,4%  Confrontando i dati con il periodo pre-pandemico, si trova conferma il settore ha ripreso ad operare in maniera consistente anche sul piano internazionale (+12,3% rispetto al 2019).

La domanda interna traina le consegne sul mercato nazionale del settore, che ad aprile risultano in crescita del 23,8% rispetto al 2021, anche nel primo terzo 2022, performance migliore rispetto alle importazioni (+21,3%). Il dato supera ampiamento quello del periodo pre-pandemico (+14,3%), a conferma di una maggiore capacità di presidio del mercato interno rispetto ai competitor stranieri.

Da un’analisi del numeri dei primi mesi del 2022 – commenta il Presidente Zandonella Necca – osserviamo una stabilizzazione dei dati economici, a conferma della solidità del settore. E’ tuttavia importante tenere monitorati gli sviluppi e le sfide che si stanno palesando – per citarne alcuni, il rialzo dei prezzi dell’energia e delle materie prime, crisi geopolitiche, l’inflazione crescente, il tasso di cambio euro / dollaro e la corretta gestione delle risorse straordinarie del PNRR – richiedono un’attenzione particolare da parte di tutto il Sistema Italia. E’ tuttavia importante sottolineare il positivo trend di crescita del mercato nazionale anche del primo quadrimestre 2022, segnale che l’intera filiera del vetro Made in Italy sta investendo in tecnologia all’avanguardia per trovarsi pronta a ripartire più competitiva”.

 

Principali mercati nel 2021 e nel primo terzo del 2022

Gli Stati Uniti si confermano il mercato principale per i macchinari e le tecnologie per la lavorazione del vetro, contribuendo al 10,4% dell’export complessivo, seguiti da Germania (9,3%), Spagna (7,2%). I tre Paesi si sono contraddistinti per una crescita costante del valore dei prodotti esportati, sia rispetto al 2020, sia al 2019, confermando la solidità anche in periodi di crisi. La top ten dei principali Paesi di destinazione si completa con Polonia (5,2%), Francia (5,2%), Cina (3,7%), Turchia (3,6%), Regno Unito (3,3%), India (3,2%) e Brasile (2,7%). Si segnala in particolare la crescita del mercato turco, che registra un +4,4% sul 2020 e un +45,1% sul 2019.

Stati Uniti, Germania e Spagna sono i principali mercati di destinazione anche per il comparto Vetro Piano, contando rispettivamente per il 15,2%, il 6,7% e il 5,6% dell’export complessivo.

I tre Paesi si rendono protagonisti anche per gli Accessori e Altre Tecnologie per la Lavorazione del Vetro, a ordini invertiti: la Germania al primo posto con una quota export pari al 13,9%, seguita da Spagna e Stati Uniti, che pesano rispettivamente per il 10% e il 6,2% delle esportazioni totali di comparto.

Infine, il Messico si conferma la principale destinazione per il Vetro Cavo: nonostante un lieve rallentamento nel 2021, il mercato conta per il 9% dell’export di comparto. Il mercato statunitense ha registrato una forte crescita, posizionandosi al secondo posto e superando la Cina, che perde una posizione a causa anche delle perduranti misure di contenimento della pandemia da Covid-19 in vigore nel Paese asiatico.

Condizioni di lavoro trasparenti. Pubblicato in GU il decreto di attuazione

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Informiamo che, nella Gazzetta Ufficiale n. 176 del 29-07-2022, è stato pubblicato il d.lgs. 27 giugno 2022, n. 104 (c.d. Decreto trasparenza) che attua la Direttiva UE 2019/1152 relativa a condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili nell’Unione europea.

Il Decreto introduce nuovi obblighi informativi, posti a carico del datore di lavoro, sia per le nuove assunzioni (a partire dal 13 agosto) che per i contratti già in corso (entro 60 gg. dalla richiesta del lavoratore).

Seguiranno, nei prossimi giorni, ulteriori note di approfondimento.

Di seguito il link al Decreto

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2022-07-29&atto.codiceRedazionale=22G00113&elenco30giorni=false

CENTRO STUDI GIMAV: CRESCE IL SETTORE DEL VETRO NEL 2021

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Milano, 1 agosto 2022 – Ottimismo in casa GIMAV, l’Associazione Italiana Fornitori Macchine ed Accessori per la Lavorazione del Vetro, il cui Centro Studi ha rilasciato oggi i dati del settore per il 2021 e le prime proiezioni del 2022. Un settore vivace e in crescita che nonostante alcune difficoltà legate alla pandemia continua a crescere e mantenere la propria leadership a livello internazionale.

Il Neo Presidente di GIMAV Dino Zandonella Necca commenta i dati consuntivi dello scorso anno: “I dati presentati dal Centro Studi GIMAV dimostrano che il settore dei macchinari e delle tecnologie per la lavorazione del vetro nel 2021 sia riuscito, nonostante le evidenti difficoltà, a recuperare terreno rispetto al 2020, un anno orribile caratterizzato dalla pandemia da Covid-19. Nonostante il perdurare di alcuni ostacoli nell’operare sul mercato internazionale e nella catena di approvvigionamento delle materie prime e della componentistica, la resilienza dimostrata dalle aziende italiane del settore è stata encomiabile”.

 

Uno sguardo al 2021

Nel 2021 il fatturato del settore si è attestato a 2,5 miliardi di Euro, registrando un incremento del 24,3% rispetto al 2020. Guardando alle famiglie che compongono il settore, rispetto al 2020 il Vetro Piano cresce del 27,7%, il Vetro Cavo del 17,5% e gli Accessori e Altre Tecnologie per la Lavorazione del Vetro del 23,5%.

La ripresa ha consentito il recupero rispetto alla frenata del 2020 causata dalla pandemia da Covid-19, registrando un +3,6% rispetto al periodo pre-crisi (ndr. 2019). Gli Accessori e Altre Tecnologie per la Lavorazione del Vetro sono stati i più performanti, con un +11,6%, seguiti dal Vetro Cavo con un +7%. Il Vetro Piano, invece, chiude il 2021 a un livello leggermente inferiore rispetto al dato pre-pandemia (-3,9%), segnando tuttavia un sostanziale recupero rispetto al 2020, chiuso a -24,8%.

Il settore si conferma fortemente competitivo sul piano internazionale, ribadendo la propria leadership globale con un rapporto export / fatturato pari al 68%, sebbene lievemente in calo rispetto al 2020.

Una nota di merito positivo va alle esportazioni, cresciute del 18,2%: gli Accessori e Altre Tecnologie per la lavorazione del Vetro guidano la classifica delle famiglie (+22,7%), seguito dal Vetro Cavo (+15,9%) e dal Vetro Piano (+14,8%). Il risultato è ancor più lodevole considerati i diversi fattori ostativi al libero commercio che hanno caratterizzato il 2021, come la persistenza delle limitazioni nella mobilità internazionale, il rincaro dei costi di trasporto merci e le difficoltà di reperimento della componentistica.

Il recupero sul 2020 è stato trainato dalle ottime performance delle consegne sul mercato italiano (+39,8%), grazie alla forte domanda interna: +60,8% per il Vetro Piano, + 22,5% per il Vetro Cavo e +25,5% per il Vetro Piano. Confrontate con i risultati per pandemia (ndr 2019), in valore, le consegne sul mercato interno sono cresciute complessivamente del 10,8%: il Vetro Cavo registra un ottimo +44,1%, seguito dagli Accessori e Altre Tecnologie per la Lavorazione del Vetro con un +13,9% e dal Vetro Piano con un +2,6%.

Sebbene anche le importazioni abbiano tratto vantaggio dalla domanda interna (+26,7%), le Aziende italiane hanno dimostrato una maggiore capacità di presidio del mercato nazionale, come dimostrato dal rapporto consegne interne / mercato nazionale salito al 63,2%, con un incremento del 2,3% rispetto all’anno precedente.

“Il settore dei macchinari e delle tecnologie per la lavorazione del vetro ha dimostrato un’ottima capacità di recupero e di adattamento alla situazione dei mercati internazionali, influenzati da diversi fattori che ne hanno limitato l’accesso” commenta il Direttore Fabrizio Cattaneo “Questo risultato è stato possibile grazie allo spostamento delle vendite, di norma più spiccatamente legate all’export, verso un maggior presidio del mercato nazionale. Ne è la prova il dato delle vendite sul mercato nazionale, dove le consegne dei macchinari e delle tecnologie Made in Italy sono la quota predominante. In attesa di una normalizzazione sul piano internazionale, l’aumento della presenza sul territorio nazionale è sicuramente un segnale di buon auspicio”.

 

Il primo quadrimestre del 2022

Sulla scia della crescita del 2021, il fatturato del settore nel primo quadrimestre 2022 registra un +13,7% rispetto al 2021. Se comparato con il dato del periodo pre-pandemico, il valore della produzione si attesta a +12,9% rispetto al 2019, a riprova della solidità della ripresa delle aziende italiane produttrici di macchinari e tecnologie per la lavorazione del vetro

L’export di settore dei primi quattro mesi del 2022 registra un trend positivo: +9,4%  Confrontando i dati con il periodo pre-pandemico, si trova conferma il settore ha ripreso ad operare in maniera consistente anche sul piano internazionale (+12,3% rispetto al 2019).

La domanda interna traina le consegne sul mercato nazionale del settore, che ad aprile risultano in crescita del 23,8% rispetto al 2021, anche nel primo terzo 2022, performance migliore rispetto alle importazioni (+21,3%). Il dato supera ampiamento quello del periodo pre-pandemico (+14,3%), a conferma di una maggiore capacità di presidio del mercato interno rispetto ai competitor stranieri.

Da un’analisi del numeri dei primi mesi del 2022 – commenta il Presidente Zandonella Necca – osserviamo una stabilizzazione dei dati economici, a conferma della solidità del settore. E’ tuttavia importante tenere monitorati gli sviluppi e le sfide che si stanno palesando – per citarne alcuni, il rialzo dei prezzi dell’energia e delle materie prime, crisi geopolitiche, l’inflazione crescente, il tasso di cambio euro / dollaro e la corretta gestione delle risorse straordinarie del PNRR – richiedono un’attenzione particolare da parte di tutto il Sistema Italia. E’ tuttavia importante sottolineare il positivo trend di crescita del mercato nazionale anche del primo quadrimestre 2022, segnale che l’intera filiera del vetro Made in Italy sta investendo in tecnologia all’avanguardia per trovarsi pronta a ripartire più competitiva”. 

 

Principali mercati nel 2021 e nel primo terzo del 2022

Gli Stati Uniti si confermano il mercato principale per i macchinari e le tecnologie per la lavorazione del vetro, contribuendo al 10,4% dell’export complessivo, seguiti da Germania (9,3%), Spagna (7,2%). I tre Paesi si sono contraddistinti per una crescita costante del valore dei prodotti esportati, sia rispetto al 2020, sia al 2019, confermando la solidità anche in periodi di crisi. La top ten dei principali Paesi di destinazione si completa con Polonia (5,2%), Francia (5,2%), Cina (3,7%), Turchia (3,6%), Regno Unito (3,3%), India (3,2%) e Brasile (2,7%). Si segnala in particolare la crescita del mercato turco, che registra un +4,4% sul 2020 e un +45,1% sul 2019.

Stati Uniti, Germania e Spagna sono i principali mercati di destinazione anche per il comparto Vetro Piano, contando rispettivamente per il 15,2%, il 6,7% e il 5,6% dell’export complessivo.

I tre Paesi si rendono protagonisti anche per gli Accessori e Altre Tecnologie per la Lavorazione del Vetro, a ordini invertiti: la Germania al primo posto con una quota export pari al 13,9%, seguita da Spagna e Stati Uniti, che pesano rispettivamente per il 10% e il 6,2% delle esportazioni totali di comparto.

Infine, il Messico si conferma la principale destinazione per il Vetro Cavo: nonostante un lieve rallentamento nel 2021, il mercato conta per il 9% dell’export di comparto. Il mercato statunitense ha registrato una forte crescita, posizionandosi al secondo posto e superando la Cina, che perde una posizione a causa anche delle perduranti misure di contenimento della pandemia da Covid-19 in vigore nel Paese asiatico. 

Autorizzazione Commissione europea su garanzia Fondo di Garanzia per le PMI ai sensi del DL Aiuti

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Si comunica che, lo scorso 29 luglio, la Commissione europea ha autorizzato lo schema della garanzia del Fondo di Garanzia per le PMI, strutturato come previsto dall’articolo 16 del Decreto legge 17 maggio 2022, n. 50 (cd. “DL Aiuti”).

Si ricorda, tra l’altro, che lo schema prevede che fino al 31 dicembre 2022 – ai sensi di quanto previsto dal nuovo Quadro temporaneo sugli aiuti di Stato per la crisi Russo-Ucraina adottato dalla Commissione europea lo scorso 23 marzo – il Fondo di Garanzia per le PMI possa concedere garanzie su finanziamenti finalizzati alla realizzazione di obiettivi di efficientamento o diversificazione della produzione o del consumo energetici, di durata massima di 8 anni, con coperture fino al 90%, alle condizioni previste dal suddetto articolo 16.

Bando investimento sostenibili 4.0

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Informiamo che sono ancora disponibili le risorse per il bando “Investimenti sostenibili 4.0” è ancora aperta per le Regioni del centro-nord (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Valle d’Aosta, Veneto, Umbria e Province Autonome di Bolzano e di Trento).

Ricordiamo che la misura prevede la concessione e l’erogazione di agevolazioni per progetti di investimento proposti da micro, piccole e medie imprese, orientati alla transizione digitale e sostenibile. Lo strumento aveva una dotazione iniziale di circa 678 milioni di euro, di cui 428 milioni circa per le Regioni del Mezzogiorno e 250 milioni per le Regioni del Centro – Nord.

Lo sportello è stato aperto a maggio e, mentre le risorse per il Mezzogiorno sono state esaurite nell’arco di una giornata, per le regioni del Centro-Nord c’è ancora una rilevante disponibilità. Secondo le indicazioni del Mise, con le risorse residue si potrebbero finanziare circa cento progetti.

Tutte le informazioni e la documentazione sullo strumento (decreti e allegati) sono disponibili sul sito del Mise al seguente link.

Prendi Nota n. 29/2022 – World Economic Outlook aggiornato a luglio e opzioni di politica industriale in Africa australe

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E’ disponibile il numero 29/2022 dell’editoriale Prendi Nota di Confindustria Assafrica & Mediterraneo.

Secondo i dati del World Economic Outlook di luglio, una timida ripresa nel 2021 è stata seguita da sviluppi meno incoraggianti nel 2022 e nel 2023 si prevede una produzione globale in crescita di appena il 2,9%.

Tiene la performance dell’Africa subsahariana, con una previsione di ripresa al 4% nel 2023, dopo una contrazione al 3,8% nel 2022 rispetto al 4,6% del 2021.

Temperature elevate e CIGO

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Le alte temperature di questi giorni hanno indotto Inps e Inail ad affrontare il tema richiamando alcune valutazioni e sollecitando l’adozione di misure a tutela di lavoratori ed imprese, delle quali si da notizia in un comunicato congiunto.

Comunicato congiunto:  CS Inps Inail 

La concessione della CIGO

L’Inps, riprendendo una circolare del 2016 ed un messaggio del 2017, colloca il tema della temperatura all’interno della causale “eventi meteorologici” ed evidenzia che “le temperature eccezionalmente elevate, di norma superiori ai 35/40 gradi, costituiscono un motivo che dà titolo all’intervento, tenuto conto del tipo di lavoro e della fase lavorativa in atto”.

Nel messaggio del 2017 si precisava, inoltre, che “le temperature eccezionalmente elevate (superiori a 35°), che impediscono lo svolgimento di fasi di lavoro in luoghi non proteggibili dal sole o che comportino l’utilizzo di materiali o lo svolgimento di lavorazioni che non sopportano il forte calore, possono costituire evento che può dare titolo alla CIGO. A tal riguardo si chiarisce che possono rilevare anche le cosiddette temperature percepite, ricavabili anch’esse dai bollettini meteo, quando le stesse siano superiori alla temperatura reale. Al ricorrere delle fattispecie sopra evidenziate, pertanto, possono costituire evento che dà titolo al trattamento di integrazione salariale temperature percepite superiori a 35° seppur la temperatura reale è inferiore al predetto valore”.

In premessa, va ricordato che l’ipotesi in esame resta ovviamente soggetta alle ordinarie regole di concessione della CIGO, per cui restano ferme le regole generali della imprevedibilità dell’evento e della non imputabilità al datore di lavoro richiedente.

Ne consegue, quindi, che nella relazione tecnica occorrerà comunque indicare la non riferibilità dell’evento ad un fattore che il datore di lavoro aveva l’obbligo di governare. Così, ad esempio, anche richiamando l’ipotesi della omessa manutenzione (che non giustifica la richiesta di CIGO in caso di guasti alle attrezzature o agli impianti), non potrà il datore di lavoro chiedere CIGO

  • per il colpevole deterioramento dell’impianto elettrico o di raffrescamento in assenza di una regolare attività di manutenzione
  • se l’evento non era imprevedibile.

Nel recente messaggio, l’Inps affronta diversi punti.

  1. La causale “eventi meteo” è invocabile dall’azienda anche in caso di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa a causa delle temperature elevate.
  1. Quanto alla misura della temperatura, l’Istituto conferma che “sono considerate “elevate”, le temperature superiori ai 35° centigradi”. Tuttavia, è lo stesso INPS a valorizzare il tema delle temperature percepite (introdotto su sollecitazione di Confindustria attraverso una apposita delibera del Consiglio di indirizzo e vigilanza nel 2017), evidenziando che “anche temperature inferiori al predetto valore possono essere considerate idonee ai fini del riconoscimento dell’integrazione salariale, atteso che la valutazione sull’integrabilità della causale in questione deve essere fatta con riferimento non solo alle temperature registrate dai bollettini meteo ma anche a quelle “percepite”, che notoriamente sono più elevate rispetto a quelle reali, tenuto conto della particolare tipologia di lavorazione in atto[1]”.

Eguale discorso può farsi per temperature elevate anche se inferiori a 35 gradi, quando risultano particolarmente disagevoli in relazione alle lavorazioni in atto ed alle modalità con le quali queste vengono svolte. Anche in questo caso, sussistendone i presupposti, l’Istituto può valutare positivamente la richiesta di CIGO.

  1. La temperatura elevata può rilevare, oltre che per i lavori svolti all’esterno, anche per quelli che vengono eseguiti al chiuso. Precisa opportunamente, tuttavia, l’Inps che tale situazione presuppone – come per il resto delle ipotesi di CIGO – l’esistenza di “circostanze imprevedibili e non imputabili al datore di lavoro”.
  1. Quanto agli aspetti procedurali relativi alla motivazione della domanda di concessione della CIGO e alla verifica dei presupposti, l’INPS ricorda che “l’azienda, nella domanda di CIGO e nella relazione tecnica che deve essere allegata alla domanda stessa, deve solo indicare le giornate di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa e specificare il tipo di lavorazione in atto nelle giornate medesime, mentre non è tenuta a produrre dichiarazioni – di Arpal o di qualsiasi altro organismo certificato – che attestino l’entità della temperatura, né a produrre i bollettini meteo”.

Provvederà l’Istituto “ad acquisire d’ufficio i bollettini meteo e a valutarne le risultanze anche in relazione alla tipologia di attività lavorativa in atto”.

In considerazione della peculiarità della situazione, l’Inps sottolinea che gli uffici della Direzione centrale ammortizzatori sociali sono a disposizione delle sedi territoriali dell’Istituto e delle aziende per fornire consulenza su tale tipologia di richieste nonché completa assistenza nella presentazione delle domande e in tutte le fasi che seguono.

  1. Il messaggio 2999/2022, confermando quanto anticipato nella nota congiunta di Inps e Inail, si sofferma, poi, su un ulteriore elemento che, a suo tempo, aveva costituito oggetto di confronto con Confindustria.

L’Istituto precisa, infatti, che “la cassa integrazione ordinaria è riconoscibile in tutti i casi in cui il datore di lavoro, su indicazione del responsabile della sicurezza dell’azienda, dispone la sospensione/riduzione delle lavorazioni in quanto sussistono rischi o pericoli per la sicurezza e la salute dei lavoratori, purché le cause che hanno determinato detta sospensione/riduzione non siano imputabili al datore di lavoro stesso o ai lavoratori”.

Si tratta di un’ipotesi che può anche prescindere dallo specifico tema “meteo” ed essere estesa alle altre ipotesi di CIGO previste dall’attuale normativa laddove si sia in presenza di un rischio o un pericolo per la sicurezza (ovviamente, non prevedibile e non imputabile al datore di lavoro o ai lavoratori) che, sulla base della relazione tecnica, fa ritenere integrata la causale di CIGO.

L’Istituto applica, quindi, i principi già esistenti in tema di CIGO, oggi valorizzando, ai fini probatori, anche le indicazioni tecniche dei responsabili della sicurezza sul lavoro. Ad esempio, laddove vi sia una temperatura che, secondo le indicazioni tecniche, può costituire un rischio per i lavoratori, la CIGO potrà essere concessa anche laddove la temperatura stessa sia inferiore ai 35 gradi.

Le indicazioni dell’Inail e dell’INL

Il tema del caldo non costituisce una novità, ovviamente, sul piano della sicurezza sul lavoro. L’Inail, sul versante della prevenzione dei rischi in caso di temperature elevate, e l’INL, dal lato della vigilanza, ricordano[2] l’esigenza di tutelare i lavoratori dal caldo, anche sulla base delle indicazioni del Ministero della salute.

Rinviamo alla lettura della documentazione sopra richiamata per le necessarie valutazioni sul piano della salute e sicurezza.

Sul piano del collegamento tra rischio da caldo e CIGO, era lo stesso INL, nella nota 4639/2021, a richiamare il messaggio Inps del 2017 nel quale già si evidenziava la relazione tra il caldo e il possibile ricorso alla CIGO e, quindi, l’INL richiamava il personale addetto alla vigilanza a rappresentare alle aziende la possibilità di aderire a quanto previsto messaggio stesso.

[1] Ne sono esempio i lavori di stesura del manto stradale, i lavori di rifacimento di facciate e tetti di costruzioni, le lavorazioni all’aperto che richiedono indumenti di protezione, ma anche tutte le fasi lavorative che, in generale, avvengono in luoghi non proteggibili dal sole o che comportino l’utilizzo di materiali o lo svolgimento di lavorazioni che non sopportano il forte calore.

[2]   Nota dc Tutela 3783 22062022 / Nota dc Tutela 4639 02072022 /  WorKlimate 4

Intervista del Presidente Bonomi al Corriere della Sera

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Segnaliamo l’intervista del Presidente Carlo Bonomi al Corriere della Sera nella quale ha parlato della crisi economica e della situazione politica in vista delle imminenti elezioni, esprimendo l’incredulità degli industriali sulla caduta del governo guidato da Mario Draghi.

Lo scenario in cui ci troviamo è profondamente complesso: guerra, emergenza energetica, inflazione all’8%, il Fondo monetario internazionale parla di recessione. Proprio su questi temi il Presidente ha riunito, infatti, in via straordinaria il Consiglio Generale dell’Associazione in cui è stato riaffermato che “l’industria va considerata un asset strategico e di sicurezza nazionale. Per questo motivo, stiamo lavorando su un documento che fissa i punti delle priorità dell’industria e le urgenze del Paese”.

Nel corso dell’intervista Bonomi si è soffermato sui temi del Pnrr, del cuneo fiscale e degli investimenti esteri. Ha toccato anche il capitolo lavoro parlando di salario minimo e reddito di cittadinanza. Ha sottolineato, infine, la necessità che la politica in campagna elettorale agisca con grande responsabilità e credibilità, difenda i valori di competenza, libertà e democrazia e tenga bene in considerazione che le imprese sono motore di crescita e coesione.

Di seguito l’articolo:

Circolare n. 29/E del 28 luglio 2022 – ulteriori chiarimenti CFC

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Con la circolare n. 29/E, pubblicata in data odierna, l’Agenzia delle Entrate fornisce ulteriori chiarimenti in relazione alla disciplina relativa alle Società Controllate Estere (CFC) già approfondita nella circolare n. 18/E del 27 dicembre 2021.

In particolare, la circolare fa riferimento ai seguenti profili:

– tassazione per trasparenza e fuoriuscita dal regime CFC;

– trasferimento di sede e operazioni straordinarie che comportano la confluenza della CFC nel soggetto residente.

In calce il documento.

NUOVI DESK ICE ANTI-CONTRAFFAZIONE E OSTACOLI AL COMMERCIO

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Come è noto, pesso alcune sedi di ICE Agenzia sono operativi Desk di assistenza alle imprese italiane per ottenere assistenza tecnico-legale e indicazioni di primo orientamento in materia di proprietà intellettuale, con il supporto di esperti legali con conoscenza del mercato di riferimento.

I Desk svolgono anche attività di informazione e assistenza in materia di ostacoli al commercio.

https://www.ice.it/it/desk-assistenza-e-tutela-della-proprieta-intellettuale-e-ostacoli-al-commercio

Si informa che di recente ICE ha aperto nuovi desk di assistenza alle imprese in Argentina, Brasile, India, Messico e da ultimo, in Vietnam. Di seguito i link alle pagine web dedicate e contatti:

  • Desk IPR di Buenos Aires:

https://www.ice.it/it/mercati/argentina/desk-assistenza-e-tutela-della-proprieta-intellettuale-e-degli-ostacoli-al

Per richiedere informazioni, scrivere a: ipr.buenosaires@ice.it

  • Desk IPR di San Paolo:

https://www.ice.it/it/mercati/brasile/Desk-IPR-ICE-San-Paolo

https://www.ice.it/it/mercati/brasile/Desk-IPR-Flash-Informativi

Per richiedere informazioni, scrivere a ipr.sanpaolo@ice.it

Per richiedere informazioni, scrivere a: ipr.newdelhi@ice.it

Per richiedere informazioni, scrivere a  ipr.messico@ice.it

Per richiedere informazioni, scrivere a ipr.hochiminh@ice.it

Desk già attivi: